Una sartoria sociale per dare un taglio alla mafia
PALERMO - 26 Luglio 2018
Lo scorso 14 novembre il Comune di Palermo consegna alla Sartoria Sociale un locale in Via Casella 22, appartenuto al boss mafioso Antonino Buscemi. Con il taglio del nastro della nuova sede prende forma il progetto Sartoria sociale: ricucire il territorio, il programma di azioni volto alla crescita umana, sociale e professionale di soggetti svantaggiati, nonché alla messa in pratica di un approccio ecologico e sistemico nella gestione del rapporto uomo-lavoro-ambiente.
Sartoria Sociale è una piccola impresa multidimensionale della Cooperativa Al Revés, che dal 2012 riunisce professionisti del cucito, operatori sociali e persone in difficoltà di varie etnie, tutte impegnate nel recycling e upcycling tessile, secondo i principi etici del critical fashion e dell’economia circolare. Una realtà complessa che richiede una gestione articolata e integrata: non è soltanto un laboratorio di produzione ma anche un social shop e un luogo di educazione all’autoimprenditorialità, dove i cosiddetti loosers (persone senza speranza di vita) possono coltivare talenti e relazioni in una piattaforma reale di scambio e condivisione.
In Sartoria Sociale gli scarti tessili diventano risorse e gli incontri si trasformano in relazioni. L’obiettivo del progetto, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, è quello di esplorarne tutte le potenzialità imprenditoriali, tessendo relazioni di valore, trovando nuovi partner commerciali, creando opportunità di lavoro, aggregando professionalità e gruppi di interesse e incoraggiando il coinvolgimento della comunità attorno allo stile di vita equo e solidale. Avviare e mettere a sistema, insomma, un modo più inclusivo e innovativo di fare impresa, in una Sicilia ancora poco abituata a fare rete, che tuttavia ricerca modelli alternativi di lotta alla frammentazione e alla precarietà del lavoro.
Abbiamo così attivato nuove partnership con enti, scuole, case di cura e associazioni, per un’azione più capillare e profonda sul territorio, agganciando importanti realtà come AddioPizzo, Libera, il Consorzio ARCA, la Fondazione Progetto Legalità Onlus, l’Accademia di Belle Arti di Palermo e altre realtà istituzionali. Ci siamo avviati verso la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, con l’uso della stampa 3D e l’ingresso in TCBL Textile & Clothing Business Labs, il network europeo delle imprese tessili interessate a sperimentare nuovi modi di produrre e lavorare insieme. Inoltre, la Sartoria ha vinto il primo bando promosso da WORTH per testare, in partnership con l’atelier parigino Coco et Rico, una nuova configurazione spaziale delle postazioni di lavoro, nell’ottica di ampliare lo spettro creativo dei processi produttivi e renderli più sostenibili per l’uomo e per l’ambiente.
“Ricucire il territorio” è un’avventura ambiziosa. Ma siamo convinti che chi fa impresa sociale sia tenuto, quasi per etica professionale, ad aprirsi con fiducia e coraggio al futuro, e a lasciarsi contaminare dalla vocazione innata dell’umanità al superamento dell’esistente.
Rossella Failla, Responsabile Comunicazione e Marketing della Sartoria Sociale