Un maglificio nell’ex bunker del boss

QUINDICI (AV) - 30 Dicembre 2016

Quindici (AV) _ Una villa bunker confiscata alla criminalità organizzata riconvertita in un piccolo impianto produttivo nel settore della maglieria. È questo il progetto del Maglificio 100Quindici Passi che la Cooperativa Sociale Oasiproject sta realizzando con il contributo di Fondazione CON IL SUD e in partenariato con Libera e altre realtà locali del terzo settore. Un raro esempio in Italia dove una semplice villa confiscata, che una volta era un’abitazione privata, diventa una piccola realtà produttiva.
È una storia che parte da lontano, quando nel 2011 gli studenti dell’Istituto Tecnico per Geometri di Avellino, durante un progetto scolastico, hanno realizzato il progetto di ristrutturazione. A fianco a loro un nutrito numero di volontari che, durante tutti questi anni, si sono impegnati per la realizzazione di un sogno. Non si tratta semplicemente di realizzare maglieria riprendendo un’antica tradizione della zona ma costruire una concreta opportunità lavorativa e sociale per il territorio. Per questo la nostra mission è tessere trame di speranza per restituire dignità a un territorio da anni vittima della violenza mafiosa, realizzando maglieria tecnica e civile con impegno e passione.

Da ottobre 2015 quell’imponente cancello è sempre aperto e mostra ciò che prima era inaccessibile. I colori hanno ridato vita a un luogo simbolo in cui non si fa soltanto impresa sociale ma si prova a ridare fiducia a un intero territorio e a un’intera comunità.

È per questo che nonostante le numerose difficoltà, partendo dai fili di lana, oggi il maglificio è in grado di realizzare maglieria da lavoro e per le forze di polizia municipale e ancora maglioni, sciarpe e accessori per tutti quelli che hanno voglia di indossare non un semplice prodotto ma vogliono unire la qualità made in Italy a una storia collettiva di riscatto, cambiamento e di speranza.

C’è ancora molta strada da fare, ecco perché i quindici passi in più rispetto i cento passi che si raccontavano nel film di Peppino Impastato, ma lavoriamo quotidianamente per realizzare prodotti di qualità e per generare nuove opportunità per il territorio.

Francesco Iandolo, Vicepresidente cooperativa sociale Oasiproject

(Articolo pubblicato sulla newsletter cartacea della Fondazione, disponibile qui>>)

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