Terra dei fuochi, metalli pesanti nel sangue dei malati di cancro
ROMA - 18 Dicembre 2019
Metalli tossici nel sangue dei malati oncologici della Terra dei Fuochi. Questo il risultato dello studio pilota condotto dal progetto “Veritas, Costruire Comunità in Terra dei Fuochi”, che ha previsto l’analisi di campioni di fluidi biologici di 95 persone malate di tumore.
Lo studio ha rilevato che, nonostante alcuni limiti dovuti al carattere esplorativo dell’indagine, si riscontrano osservazioni in linea con alcuni studi precedenti e mette in evidenza un livello del tutto fuori norma dei metalli tossici nel sangue dei pazienti oncologici della Terra dei Fuochi, in particolare nei comuni di Pianura, Giugliano, Qualiano e Castel Volturno. Questo superamento dei limiti anche se riscontrato su un campione ridotto è di per sé allarmante ed indicativo.
Dopo un percorso lungo due anni e moltissime attività, dai test a momenti pubblici di confronto e divulgazione, lo studio pilota è stato pubblicato sulla rivista “Journal of cellular physiology” ricevendo così l’approvazione della comunità scientifica. Per favorire la replicazione di questo studio in altri contesti è stata realizzata una guida metodologica per le realtà che si occupano di giustizia ambientale.
La regione Campania è da decenni scenario di attività di sversamento o combustione, illegale o in deroga alle norme nazionali ed europee, di rifiuti industriali nocivi. I ripetuti studi epidemiologici sono concordi nell’individuare nella Terra dei Fuochi, a cavallo delle province di Napoli e Caserta, un’area in cui si riscontrano anomali livelli di criticità sanitarie per incidenza, ospedalizzazione, mortalità (relative a tutti i tumori), malattie metaboliche, neurologiche e malformazioni neonatali.
Questa situazione rende plausibile considerare la maggiore incidenza di molte patologie come possibile conseguenza dell’esposizione prolungata nel tempo a sostanze chimiche di origine industriale disperse nell’ambiente, tale da determinare, nelle popolazioni esposte, il bio accumulo e causare intossicazioni subacute o croniche, causa o concausa di gravi patologie.
Da queste premesse nasce il “Progetto Veritas”, che ha appunto lavorato per realizzare questo studio volto a chiarire il nesso tra insorgenza di malattie ed esposizione ad inquinanti ambientali e fornire strumenti di denuncia e di advocacy, tali da garantire l’integrale effettività della tutela del diritto alla salute delle popolazioni residenti.
Il progetto è stato promosso da Associazione A Sud e Rete di Cittadinanza e Comunità ed è frutto del lavoro di denuncia e mobilitazione svolto in questi anni dalla rete Stop Biocidio. Il progetto è stato realizzato con il sostegno di Fondazione con il Sud, Fondazione Charlemagne, in collaborazione con CDCA, Associazione VINCI, Associazione Lello Volpe, Rete della Conoscenza e Unione degli Studenti Campania.