Scuola: 7 progetti fanno rete a Palermo
PALERMO - 8 Gennaio 2016
Come si fa a combattere la dispersione scolastica nel territorio che stabilmente detiene il primato negativo in Italia? Come, cioè, continuare a portare avanti i propri progetti senza farsi sopraffare dalle tristi statistiche che ci dicono che a Palermo quasi un ragazzo su quattro non arriva a completare le scuole superiori?
Sono queste le domande che abbiamo affrontato mettendo insieme i referenti di sette progetti attivi a Palermo attraverso la misura Educazione dei Giovani 2013 di Fondazione CON IL SUD.
Va da sé che non siamo andati alla ricerca di risposte facili. Quando un determinato fenomeno assume dimensioni così vaste, nascondersi dietro le proprie certezze serve solo a cronicizzare il problema. La “crisi” che stiamo vivendo, che coinvolge tutte le certezze e le garanzie sociali, costringe a lavorare sul paradosso di dover aiutare i ragazzi a progettare il proprio avvenire, proprio nell’epoca che ha minato la possibilità stessa di immaginare una qualsivoglia idea di futuro.
I nostri spazi di confronto sono serviti allora a lasciare da parte competizioni ed autoreferenzialità, per cercare insieme soluzioni possibili a problemi comuni.
Sin da subito, infatti, è stato chiaro che in fondo tutti i progetti, per quanto diversi, stanno provando a fare tutti lo stesso lavoro, cioè, rompere gli steccati. Che si dia vita a momenti didattici destrutturati all’interno dei territori o che si aprano i cancelli della scuola ben oltre gli orari delle lezioni, che si realizzi un parco giochi delle scienze o che si aprano spazi di ascolto per gli studenti, si tratta sempre di “forzare” i confini della scuola.
La scuola che viviamo si trova in bilico tra l'essere coinvolta dal sentimento diffuso di sfiducia verso le istituzioni, ed il continuare a rappresentare uno straordinario luogo di sperimentazione di pratiche sociali, un laboratorio di edificazione della società che viene.
Il compito di chi opera nel sociale deve essere allora quello di creare connessioni innovative per restituire ai giovani fiducia nella possibilità che il cambiamento sia ancora possibile. Si tratta di far vivere le scuole dentro i quartieri e portare le famiglie in classe. Continuare a stare con i ragazzi dopo il suono della campanella ed andare nelle strade in cui alcuni di loro si sono persi. Si tratta, cioè, di creare spazi di parola, in cui mostrare un'alternativa alla solitudine o all'egoismo, ed al tempo steso restituire fiducia nella possibilità di essere protagonisti.
Salvatore Caveleri e Girolamo Di Giovanni
(Progetti: FabLab@School Palermo; IN.C.L.A.S.S.E. – Intervento contro l'abbandono scolastico e per lo sviluppo educativo; P&W – Play and Work; Parco Giochi delle Scienze; Proprietà Transitiva; Tutte le strade portano a scuola; ULISSE: il sè e l'Altro)
Articolo pubblicato sulla newsletter cartacea della Fondazione