Nasce la Fondazione di Comunità Val di Noto

SIRACUSA - 12 Marzo 2014

Dare voce al territorio, mettere insieme le esperienze più vive, dare sostegno a percorsi di liberazione e di speranza perché si consolidino. È con questi obiettivi che nasce la Fondazione di Comunità Val di Noto, come risultato di un cammino comune intrapreso nel 2010 dalle Diocesi di Siracusa e Noto insieme a diverse realtà del terzo settore, alcune associazioni di volontariato, cooperative sociali, esperienze di economia solidale con il sostegno  della Fondazione CON IL SUD.

La Fondazione di Comunità Val Di Noto verrà presentata lunedì 17 marzo a Siracusa, nel salone della Camera di Commercio, in via Duca degli Abruzzi. L’incontro inizierà alle 16.00 con la presentazione e i saluti; poi previsto l’intervento del presidente di Fondazione CON IL SUD, Carlo Borgomeo. Seguiranno gli interventi di Caritas Italiana e di Gaetano Giunta, presidente del Distretto sociale evoluto Fondazione di Comunità di Messina. Tra i relatori anche l’arcivescovo di Siracusa, monsignor Salvatore Pappalardo e il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò.

Come riportato nello Statuto, la Fondazione di comunità Val di Noto vuole operare “a favore della collettività in ambito sociale, culturale ed economico, promuovendo processi di crescita delle persone e delle comunità, a partire dalle situazioni di maggiore fragilità sociale, con prioritaria attenzione al superamento delle diverse forme di emarginazione, donne e bambini con difficoltà familiari e sociali, persone senza fissa dimora, detenuti, ex detenuti e familiari di detenuti, immigrati”. Un organismo, quindi, che si prefigge di promuovere la coesione sociale, ma anche un’economia sociale e solidale che sia aperta alle realtà più deboli della società e sia capace di attrarre i giovani e i talenti creativi: un “sistema terzo” tra Stato e mercato, che accresca l’infrastrutturazione sociale dal basso, generi sviluppo sostenibile, dia speranza ai giovani, a vantaggio dello sviluppo complessivo dell’intera comunità e della crescita della qualità della vita.

Al centro, il primato della progettualità, del mettersi insieme e della capacità di dar voce al territorio, così come fortemente sostenuto da Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione CON IL SUD: “Al Sud è stata imposta un’industrializzazione forzata, anziché accompagnare uno sviluppo dolce del territorio. E oggi ci ritroviamo con tante cattedrali nel deserto o addirittura con deserti nelle cattedrali, con le industrie completamente scisse dalla realtà territoriale. Dobbiamo decidere per lo sviluppo quali siano le priorità. Salvare i ragazzi dalla strada o inseguire mega progetti pensati altrove e spesso estranei al territorio? Prima viene la coesione sociale, poi lo sviluppo economico“

Con la finalità, dunque, di “pensare in prospettiva per il territorio”, l’11 febbraio 2014 si è costituita la Fondazione di comunità Val di Noto, la quarta del Sud Italia, dopo quelle di Napoli, Salerno e Messina, tutte nate con il sostegno della Fondazione CON IL SUD. Anche la Fondazione di comunità Val di Noto nasce con la significativa e consistente partecipazione di Fondazione CON IL SUD e con l’apporto di Caritas Italiana, in un’ottica di sostegno e rafforzamento delle “azioni di sistema contro le povertà”.

Nei primi cinque anni di programmazione si svilupperanno tre programmi di “policy permanenti”:

– Fratello maggiore, i cui progetti intendono promuovere percorsi di presa in carico dei più deboli che diventino esemplari anche per il welfare comunitario e aiutino “ripartenze” che indichino vie di uscite possibili dalla crisi;

– I progetti del programma Tessuto inclusivo, che mirano al sostegno delle presenze nel territorio tese alla coesione sociale, come cantieri educativi, centri sociale ed educativi, iniziative di cittadinanza attiva, cammini di inclusione sociale;

– Telaio creativo, con progetti che promuoveranno azioni di economia sociale con cui valorizzare i prodotti degli Iblei, generare opportunità lavorative nell’ottica cooperativistica, promuovere e consolidare canali di scambio solidali.

Nel primo quinquennio sarà inoltre avviata, nell’ottica dei territori socialmente responsabili, una “progettualità diffusa”, attraverso percorsi di coprogettazione in cui concorrere con spirito donativo e criteri di equità alla crescita del territorio.

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