La via dell’Esychia
27 Giugno 2023
È aperta a Milano nell’atrio dell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano, in via Festa del Perdono, la mostra “La via dell’Esychia”, una raccolta di scatti realizzati da Eliana Gagliardoni che racconta la vita di chi ha scelto la solitudine e il silenzio. La mostra sarà visitabile dal 26 al 30 giugno dalle ore 8.30 alle ore 19.30.
È un viaggio attraverso i volti di alcuni dei circa 200 eremiti riconosciuti da un vescovo o da un ordine religioso. Al centro dell’esposizione, la solitudine e il silenzio come occasioni per (ri)trovare il benessere, per suscitare una riflessione sul modo di vivere oggi, in città, come altrove.
Il senso della mostra è quello di far conoscere una realtà di nicchia ma carica di messaggi per l’attualità, e allo stesso tempo proporre qualche interrogativo e provocazione rispetto al ritmo della città, a partire da quella milanese e ambrosiana, che per antonomasia è realtà di vita accelerata immersa fra i rumori. La scelta della location non è casuale: l’Università frequentata da tanti giovani nel centro del capoluogo lombardo.
Dimentichiamo però l’immagine stereotipata dell’eremita. Oggi queste persone rappresentano un punto di riferimento per i tanti visitatori che li raggiungono nei loro eremi. Qui nascono relazioni e scaturiscono momenti di confronto e crescita, occasioni di dialogo e di meditazione: un tesoro per chi torna a casa dopo aver fatto questa esperienza e aver conosciuto queste persone che hanno scelto l’esichia, che in greco significa “immobilità, riposo, quiete, silenzio”, “mantenere la calma”.
L’iniziativa ha avuto il patrocinio e il sostegno di Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Con il Sud, Azione Cattolica di Milano. Si tratta di un progetto realizzato grazie alla Cooperativa IN DIALOGO – Cultura e Comunicazione, che ha coordinato le attività, che oltre alla mostra prevedono anche una pubblicazione e una repository sul sito internet dedicato. Alla pubblicazione hanno contribuito anche Arnoldo Mosca Mondadori, scrittore e presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti.
“In una città sempre di corsa, dove la dimensione religiosa diventa minoritaria, proporre un incontro con l’eremita può sembrare una provocazione” commenta Paolo Danuvola (Cooperativa IN DIALOGO – Cultura e Comunicazione): “E in parte lo è, perché vorrebbe risvegliare la ricerca di spiritualità che talvolta si affaccia nel cuore e nella mente di molti e proporre una riflessione sul senso della vita. Riflessione tanto più richiesta in un cambio d’epoca, fra ambiente da tutelare e intelligenza artificiale da governare. Una provocazione dove anche il silenzio ha un suono, che ti costringe a indagare nel profondo.”