La rinascita del Parco dei Paduli
LECCE - 30 Marzo 2015
Salento_ 5.500 ettari di natura, storia, cultura. E’ il Parco dei Paduli, selezionato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per rappresentare l’Italia alla IV edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, un riconoscimento per le pratiche più innovative ed esemplari di valorizzazione del territorio. Un traguardo reso possibile dall’impegno dell’associazione LUA – Laboratorio Urbano Aperto che non ha smesso di credere nelle potenzialità del parco, rimasto abbandonato per diversi anni, coinvolgendo altre associazioni, istituzioni locali, abitanti della zona e tanti esperti. Un processo di condivisione partito dal basso, che ha riunito le energie buone del territorio per dare nuova vita al Parco dei Paduli, divenendo esperienza esemplare per le strategie di sviluppo urbano dei 10 comuni che lo circondano e per la stesura del Piano Paesaggistico della Regione Puglia.
In passato, il parco ha avuto un ruolo importante per l’economia locale: l’olio “lampante” prodotto dai suoi uliveti ha illuminato le capitali europee, motivo per cui nel XVII secolo era quotato alla Borsa di Londra. Poi il progressivo abbandono, con la crisi del settore agricolo e turistico. E’ da qui che è partita l’associazione LUA per costruire il percorso di rinascita dei Paduli, che dal 2013 prosegue grazie al progetto GAP – Galleria d’Arte Partecipata che, con il sostegno della Fondazione CON IL SUD, ha realizzato iniziative di sperimentazione nel Parco mettendo al centro il rapporto tra comunità, arte e paesaggio.
Tra queste, gli eventi “Lampa”, momenti di condivisione per la degustazione di olio di oliva di qualità prodotto dagli ulivi secolari dei Paduli utilizzando sistemi e colture rispettose dell’ambiente. Esperienze che hanno restituito alla collettività il piacere dello stare insieme, rafforzando il senso di appartenenza alla comunità nel recupero della tradizione. Il Parco è anche luogo di accoglienza per turisti e non, grazie ad un albergo diffuso fatto di rifugi temporanei costruiti intrecciando canne o riutilizzando le reti per la raccolta delle olive. Un turismo in chiave ecosostenibile, che regala all’ospite la bellezza di vivere i Paduli a 360 gradi, respirandone la storia e le tradizioni. Percorrendo i suoi sentieri in un percorso tra maschere e racconti costruito da 25 bambini perché, come afferma LUA, “chi non si è mai perduto nel labirinto dei Paduli non potrà mai dire di conoscere davvero il Salento”.
Oggi questo Parco si lascia scoprire da chi viene da lontano e ri-scoprire da quanti, pur vivendo a pochi chilometri, lo avevano dimenticato.
Articolo presente nella newsletter "Esperienze con il Sud">>