Il calcio che unisce
LAMEZIA TERME - 23 Dicembre 2015
E’ una bella storia di integrazione quella dell’Asd Rom Lamezia. La particolarità di questa squadra di calcio sta tutta nel suo nome; a farne parte sono infatti giovanissimi tra i 7 e i 15 anni, italiani e rom.
Ciampa, dove questi ragazzi vivono, è un quartiere di case popolari, separato dal resto della città come un ghetto. Vi abitano famiglie svantaggiate, di etnia rom e non, spesso ai margini della società. Non ci sono spazi per giocare, per incontrarsi e imparare a conoscersi, i ragazzi sono spesso per strada e tutto questo aumenta il rischio di devianze.
E’ qui che nel 2012, grazie al progetto “Una città senza mura” – promosso dall’Associazione Comunità Progetto Sud in collaborazione con altre organizzazioni e istituzioni locali e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD – è nata l’idea di utilizzare lo sport più amato nel nostro Paese, il calcio, per costruire solidarietà, amicizia e rispetto dove sembrava che potessero trovare radici solo pregiudizi e timori. Anche la composizione del gruppo dirigente dell’associazione sportiva va nella stessa direzione: 8 persone, di cui 6 di etnia rom.
Un’esperienza che oggi prosegue e che non si arrende davanti alle difficoltà. Per aiutare la squadra ad iscriversi al prossimo campionato organizzato dal Centro Sportivo Italiano, infatti, nelle scorse settimane è partita una campagna di crowdfunding. Le donazioni che verranno raccolte serviranno per il tesseramento dei ragazzi e per l’acquisto dei kit calcio necessari per permettere alla squadra di scendere in campo.
Integrazione e superamento di barriere e pregiudizi sono stati i principi che hanno guidato tutte le iniziative del progetto “Una città senza mura”, come gli inserimenti lavorativi delle persone rom, la creazione di attività imprenditoriali, la mediazione culturale nella città o gli interventi di animazione nelle strade e nelle piazze, i laboratori di interazione civica, i percorsi educativi con genitori e insegnanti, i viaggi nazionali e internazionali. Attività che hanno coinvolto, insieme, giovani e adulti rom e gagè (il nome usato dai rom per definire chi non è rom).
L’iniziativa ha coinvolto più di mille persone; circa 200 adulti e 75 tra bambini e adolescenti rom. Hanno partecipato attivamente alle attività 33 giovani tra rom e gagé; 58 realtà cittadine (gruppi, imprese, associazioni culturali e sportive, parrocchie, scuole, ecc.) si sono messe in rete. 32 cittadini rom hanno avuto la possibilità di lavorare attraverso borse lavoro, grazie anche alla collaborazione di 30 aziende del territorio, 13 delle quali hanno inserito in tirocinio formativo giovani rom. Nelle attività sono state coinvolte 5 scuole, 72 insegnanti, 28 genitori di etnia rom e 75 persone hanno partecipato ai laboratori di innovazione sociale.
Tutto questo mettendo al centro la città di Lamezia Terme e operando in 6 quartieri diversi della città.