Costruiamo saperi

RAGUSA - 10 Novembre 2015

Sono 50 immigrati di etnie diverse e stanno per frequentare 4 workshop formativi che li porteranno, nell’arco di un anno e dopo un periodo di borsa lavoro, a creare cooperative nei settori agricolo ed edilizio.

Un percorso reso possibile dal progetto “Costruiamo saperi”, promosso dalla Diocesi di Ragusa in collaborazione con l’ Associazione Uniti senza frontiere, Confcooperative Sicilia, Associazione Architetti senza Frontiere  e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD.

I migranti coinvolti, 30 uomini e 20 donne, provengono da 14 paesi diversi in rappresentanza di 4 continenti. Si va da cittadini di El Salvador a quelli del Pakistan, passando per Polonia, Tunisia, Gambia, Mali, Turchia. A loro si chiede di non essere solo destinatari passivi di una idea progettuale, ma di apportare i loro saperi acquisiti in patria o nel paese di accoglienza per arricchire le attività di “Costruiamo Saperi”.

Il progetto passa anche per la riscoperta di colture dimenticate e la produzione orientata alla qualità. Nei 10 ettari della proprietà in cui si svolge l’iniziativa, si è già impiantato uno zafferanato e si sta procedendo all’impianto di prodotti riconosciuti come Presidio Slow Food come ad esempio la fava Cottoia di Modica, il fagiolo Cosaruciaro di Scicli, il cavolo vecchio di Rosolina, la cicerchia, la fava larga di Leonforte e il cece nero di Leonforte.

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