Ciascuno cresce solo se sognato
CERIGNOLA (FG) - 23 Novembre 2018
Un bene confiscato nel foggiano diventa laboratorio di legalità. Un terreno su cui la coltivazione dei pomodori segue una filiera etica, diventando simbolo di liberazione collettiva per la comunità e volano di cambiamento economico attraverso l’inclusione e l’innovazione.
Il pomodoro, la sua filiera sporca, la capacità di realizzarne di nuove, autodeterminate e libere dal caporalato e da un mercato che opprime, aprendo strade nuove, collettive e condivise: questi sono gli ambiziosi obiettivi che si pone il progetto “Ciascuno cresce solo se sognato: per una filiera equa e solidale del pomodoro”, promosso dalla Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto” di Cerignola (FG) con il sostegno di Fondazione CON IL SUD.
Un bene confiscato al clan Piarulli-Ferraro, ora Laboratorio di Legalità “Francesco Marcone”, diventa elemento di liberazione collettiva di un territorio e volano di cambiamento economico attraverso l’inclusione e l’innovazione, anche visionaria, folle, inconsueta. Soprattutto agli occhi di chi ha digerito e reso normali dinamiche e fenomeni che di normale non hanno nulla, come quello mafioso.
Il terreno del confronto è quello agricolo dove le agromafie impongono dinamiche di oppressione e sudditanza dalla piantina al piatto. Creare una filiera etica di pomodoro diventa sfida da abbracciare in pieno: partendo dai pomodori che dal 2014 coltiviamo e allargando la visione ai tanti piccoli e piccolissimi produttori che vedono svilito il proprio lavoro e il proprio prodotto a causa di intermediari senza scrupoli che rendono di fatto il caporalato una necessità grazie alla quale chi produce riesce a trovare una propria sostenibilità.
Ristrutturare il fabbricato rendendolo un laboratorio di trasformazione, ci pone nella positiva condizione di renderci autonomi in un pezzo importante della filiera e offre opportunità di sviluppo in termini di volumi, allargando l’interlocuzione ai produttori altri del territorio in una logica di rete sostenibile. A loro, 15 da progetto, raggiunti grazie al supporto di ALPAA, offriremo un prezzo giusto per la materia prima e, allo stesso tempo, riusciremo ad implementare opportunità lavorative per le tante persone in stato di difficoltà che incrociano la nostra strada e che vivono situazioni di disagio, con un focus specifico per le donne, soprattutto per quanto concerne la fase di trasformazione. Esse, almeno 20, potranno essere impiegate presso i produttori stessi, tutelati dalla relazione con la Cooperativa, in un’ottica di maggiore continuità occupazionale. Il loro reclutamento avverrà grazie al supporto della FLAI CGIL.
La materia prima acquistata, insieme a quella prodotta e raccolta sul bene confiscato, sarà trasformata presso l’opificio e distribuita per la maggior parte all’interno del circuito “Solidale Italiano” di Altromercato, organizzazione di commercio equo e solidale, oltre che a marchio proprio per il mercato locale e non, aprendo a Gruppi di Acquisto Solidale di tutta Italia. Il supporto operativo alla fase di trasformazione sarà garantito dal partner SGS Agricola e dalla presenza di un “manager di prossimità”, che affiancherà la cooperativa per 12 mesi. La selezione delle figure femminili vedrà la collaborazione dei Servizi Sociali del Comune di Cerignola, attraverso l’interfaccia con il locale Centro Antiviolenza. Accanto a questo un fitto calendario di appuntamenti e incontri, realizzati con il sostegno della Fondazione dei Monti uniti di Foggia, a promuovere quella che, prima che economica, deve essere una rivoluzione culturale perché “c’è pure chi educa, senza nascondere l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni sviluppo ma cercando d’essere franco all’altro come a sé, sognando gli altri come ora non sono: ciascuno cresce solo se sognato”.
Pietro Fragasso, presidente della Cooperativa Sociale Pietra di Scarto
Articolo presente nella newsletter cartacea della Fondazione, disponibile in formato digitale qui