Ambiente È Sviluppo. Il bando per Taranto

TARANTO - 3 Giugno 2015

Una iniziativa sperimentale ad hoc per Taranto
“Ambiente È Sviluppo”
Un bando per progetti “esemplari” presentati dalle non profit locali in rete con enti pubblici o privati.
A disposizione 970 mila euro. Scade il 30 luglio

Sostenere interventi integrati che promuovano e favoriscano percorsi di sviluppo economico, sociale e culturale, partendo dalle questioni ambientali e dalle relative potenzialità che caratterizzano la città di Taranto e i comuni ad essa limitrofi.
E’ questa la finalità principale del Bando “Ambiente È Sviluppo”, promosso dalla Fondazione CON IL SUD e rivolto alle organizzazioni non profit tarantine che, in partnership con il mondo produttivo, delle istituzioni, dell’università, della ricerca, potranno proporre interventi “esemplari” che vadano in questa direzione, partendo dall’ambiente e dalle potenzialità del capoluogo jonico e coinvolgendo la sfera economica, abitativa, sociale e sanitaria in interventi integrati, strutturati e di lungo periodo. Sotto questo aspetto l’ambiente assume una declinazione più ampia rispetto al mero ambito naturale, investendo ogni dimensione del territorio e del benessere delle persone che in esso vivono (lavoro, salute, casa, cultura).

La Fondazione mette a diposizione 970.000 euro. 

L’iniziativa è stata presentata questa mattina alla LUMSA sede di Taranto, con la partecipazione del Presidente della Fondazione CON IL SUD Carlo Borgomeo, dell’ Arcivescovo Metropolita di Taranto Mons. Filippo Santoro e di Antonio Panico, Vicario Episcopale per i problemi sociali e coordinatore delle attività accademiche della LUMSA di Taranto.

“Si tratta di un bando sperimentale, dal carattere provocatorio ma concreto – ha dichiarato Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione CON IL SUD – Vogliamo lanciare un segnale importante: da una parte ribadire che diritto alla salute e diritto al lavoro, tutela ambientale e sviluppo devono andare realmente di pari passo, superando una contraddizione non più tollerabile; dall’altra ricucire un tessuto civile e sociale provato da troppe lacerazioni. Sappiamo che non risolviamo il problema, ma proviamo a indicare un percorso che accanto all’azione di denuncia affianchi la proposta, e un metodo di comunità che, partendo dal terzo settore, possa creare legami di senso tra cittadini, mondo non profit, imprenditoriale e istituzionale attraverso interventi di impatto “pubblico”, nel senso più ampio del termine, in una logica dal basso, di co-programmazione”.

Le proposte di progetto dovranno essere presentate esclusivamente on-line entro il 30 luglio da partnership composte da almeno tre organizzazioni, di cui due appartenenti al mondo del terzo settore e del volontariato locale. A titolo puramente esemplificativo, si intende sostenere iniziative che, facendo leva sulle potenzialità offerte dai ‘valori’ ambientali del territorio tarantino, abbiano finalità come la riqualificazione urbana, il potenziamento dei servizi ecologici, la diffusione del turismo sostenibile, la gestione di aree protette e di siti di interesse archeologico e storico, la riappropriazione di beni e spazi comuni da parte della cittadinanza.
Saranno valutate positivamente quelle proposte che, tra le altre qualità, dimostrino l’approfondita conoscenza del contesto, la capacità di fare rete, di generare impatti positivi o azioni innovative anche in termini occupazionali e di benessere collettivo, la sostenibilità, la replicabilità, l’utilizzo di modalità di comunicazione e promozione efficaci.

Sono in programma una serie di incontri sul territorio per illustrare nei dettagli il bando e le modalità di partecipazione. Il primo appuntamento, promosso dall’Associazione InnoVazione, è fissato per martedì 16 giugno alle 17.30 nella sala delle conferenze (ex Convento di San Francesco) del Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo” in via Duomo 250 a Taranto.

Lo scenario
La Conferenza ONU del 1992 a Rio de Janeiro ha prodotto l’Agenda 21, un documento di intenti su cosa fare nel XXI secolo, ricordandoci che il consumo del bene ambientale deve avvenire in primis a livello locale e invitando le autorità locali a giocare un ruolo chiave nell'educazione, mobilitazione e risposta al pubblico per la promozione dello sviluppo. Un programma che propone come concetto chiave la “corresponsabilizzazione” tra cittadini, amministrazioni e portatori di interesse. Dieci anni più tardi, nella dichiarazione politica del Vertice di Johannesburg, è stato sottolineato come il principio dello sviluppo sostenibile deve basarsi su tre pilastri interdipendenti: lo sviluppo economico, lo sviluppo sociale e la protezione ambientale.
A queste due importanti tappe, si aggiunge anche la Convenzione Europea sul paesaggio, sottoscritta da 27 stati europei nel 2000 e ratificata anche dall’Italia nel 2006, con l’obiettivo di far recepire alle amministrazioni locali, nazionali e internazionali, provvedimenti, atti e politiche che sostengano il paesaggio con operazioni di salvaguardia, gestione e pianificazione, per migliorare la qualità della vita delle popolazioni tramite le amministrazioni pubbliche, affinché si rafforzi il rapporto dei cittadini con i loro territori.
La falsa dicotomia tra economia ed ecologia, produzione e ambiente, sembrerebbe essere storicamente, culturalmente e politicamente, superata, ma sappiamo che non è così. A dimostrarlo ci sono esempi come Taranto, che per oltre mezzo secolo ha vissuto a contatto con l’Ilva, il più grande centro siderurgico europeo a livello integrale, con tutto ciò che questo comporta a livello economico, ambientale e, più in generale, di qualità della vita. Una situazione, che in particolare continua a caratterizzare il dibattito pubblico nella città jonica, di percezione conflittuale del rapporto tra lavoro e salute e di rigida contrapposizione dei due valori. Con questo Bando la Fondazione CON IL SUD intende invece rafforzare l’idea che lo sviluppo e il lavoro possano e debbano essere il frutto di un percorso di riappropriazione del proprio ambiente da parte della comunità. Esso diventa così un fattore determinante per lo sviluppo economico delle aree rurali, urbane e industriali e rappresenta una componente essenziale per lo sviluppo locale del territorio.

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