Lavoro è integrazione
FOGGIA - 3 Marzo 2016
Il reinserimento sociale passa (anche) dal lavoro. E’ da questa convinzione che parte il progetto “Atelier dell’Ausilio”, che sta coinvolgendo i detenuti della Casa circondariale di Lucera (Fg). Dopo un periodo di formazione, stanno muovendo i primi passi verso una nuova avventura professionale. Si occuperanno di riparare sedie a rotelle e del recupero di ausili protesici per disabili.
Il progetto è partito a maggio del 2014 con l’adeguamento funzionale dei locali della Casa Circondariale che ospita, al terzo piano, la “Bottega dell’Ausilio” dedicata alla destrutturazione dei materiali scartati (smontaggio e riutilizzo delle parti ancora utilizzabili degli ausili).
A gennaio è stata invece inaugurata a Cerignola la ”Officina dell’Ausilio” che si occupa del ritiro (presso la Asl di Foggia o direttamente a casa delle persone che ne fanno uso), della riparazione, manutenzione, ricondizionamento e sanificazione degli ausili.
Un progetto che ha permesso, finora, l’assunzione di tre detenuti e di quattro persone in esecuzione penale esterna. Con un impatto positivo sul loro futuro, ma anche sul bilancio economico. La Asl di Foggia, infatti, può riutilizzare ausili per disabili e sedie a rotelle messe a nuovo dai detenuti e questo permette una riduzione della spesa pubblica in Sanità che si aggira tra il 60% e il 70% del costo sostenuto per acquistarne di nuovi. In più, grazie a l’ “Atelier dell’Ausilio”, c’è a disposizione il servizio di ritiro e consegna.
L’iniziativa, inoltre, prevede attività di sensibilizzazione sui temi del carcere, dell’esecuzione penale, delle misure alternative alla detenzione, con eventi rivolti agli studenti e con il coinvolgimento delle famiglie dei detenuti e i detenuti stessi, che si occuperanno dell’organizzazione ma che saranno anche protagonisti con le loro testimonianze.
Il progetto è sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD ed è promosso dalla Cooperativa Sociale l’Obiettivo in collaborazione con associazioni ed organizzazioni del territorio.
(Articolo presente sulla newsletter cartacea della Fondazione, disponibile qui )