Una falegnameria in carcere
TARANTO - 22 Giugno 2017
«Costruire una sedia nel laboratorio di falegnameria, o un tavolo o una libreria, ci ha dato la possibilità di imparare un mestiere e, soprattutto, tenerci impegnati per qualche ora “evadendo” dalla monotonia della nostra “stanza”. Poi ci ha anche consentito di entrare in contatto e diventare amici con persone che, venendo da fuori, ci hanno portato un po’ di quella libertà che oggi noi non possiamo respirare».
È una delle testimonianze dei quattro detenuti della Casa Circondariale “Carmelo Magli” di Taranto che, negli ultimi otto mesi, hanno frequentato il laboratorio di falegnameria allestito all’interno del carcere dall’associazione di volontariato “La Mediana”.
L’iniziativa rientra tra le attività del progetto “UPPark” – sostenuto da Fondazione CON IL SUD – che da oltre un anno vede tredici organizzazioni e istituzioni, riunite in un partenariato con capofila il WWF “Trulli e Gravine”, impegnate nella valorizzazione del Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” e nella salvaguardia del suo ecosistema.
Negli otto mesi di attività nel laboratorio sono stati costruiti gli arredi lignei con cui sarà allestito il Centro Visite del Parco “Terra delle Gravine” nell’Oasi WWF Monte Sant’Elia”, che si trova in una antica masseria in corso di restauro, una delle principali azioni del progetto UPPark teso a rendere pienamente fruibile il parco alla popolazione.
Si tratta di sedie e tavoli impilabili, progettati da architetti, ma anche di altri arredi che invece sono scaturiti dall’estro estemporaneo dei corsisti, detenuti che hanno acquisito una ottima capacità costruttiva, come hanno dimostrato nella realizzazione di un artistico attaccapanni-portaombrelli e del bancone per la reception del parco che “ingloba” una rete da letto del carcere inutilizzabile. Tutti gli arredi, infatti, sono stati realizzati con materiale di riciclo.
Il laboratorio ha rappresentato un’officina solidale che ha permesso ai detenuti di apprendere saperi e conoscenze legate ai mestieri artigianali, con l’auspicio che possano essere utili per il loro futuro reinserimento nella società.