Diversi da chi?
ROMA - 11 Aprile 2011
Nell’ultima puntata di “Diversi da chi?”, andata in onda lo scorso sabato su Radio 1 Rai, si è parlato delle opportunità di inserimento sociale e lavorativo dei disabili nelle regioni meridionali, con le testimonianze di Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione per il Sud, e di Michele Plati, responsabile della cooperativa sociale “Il Sicomoro” di Matera, referente del progetto “Linea d’ombra”.
Diversi da chi? è a cura di Francesca De Carolis e tratta il tema dell’handicap attraverso storie significative, iniziative, testimonianze, dibattiti.
“Linea d’ombra”, realizzato da Il Sicomoro con altri partner locali e finanziato da Fondazione per il Sud con il Bando Socio-Sanitario 2009, è pensato per favorire l’integrazione tra soggetti, istituzioni, strumenti e professionalità diverse, che si occupano, a vario titolo, di inserimento socio-lavorativo di persone con disagio mentale e ritardo cognitivo.
Per le persone che ricadono nella “linea d’ombra” la creazione di una concreta opportunità di inserimento sociale o lavorativo diventa l’occasione reale per rimanere dentro “le zone illuminate” della vita.
Terminata la fase iniziale dei colloqui e dei percorsi di orientamento, vengono attivati i cosiddetti “cantieri-pilota”. Per alcuni ragazzi sono invece iniziati i tirocini in azienda. Tra loro c’è l’esperienza di Antonia con i bambini di un asilo nido:
“Mi chiamo Antonia e sono una ragazza di 20 anni, diplomata presso il Liceo Pedagogico di Matera e sto svolgendo da pochi mesi un tirocinio formativo in un asilo nido. Per me è la prima esperienza lavorativa e sono davvero contenta di lavorare a contatto con i bambini. Grazie a loro sono diventata più socievole e meno timida, mi hanno trasmesso molto. Lavorare a contatto con i più piccoli mi rende felice, posso insegnare loro molte cose, posso mettere a loro disposizione la mia esperienza, posso regalare loro qualche ora di spensieratezza di gioia e allegria. Insieme ci divertiamo molto. Sono molto soddisfatta. Mi commuovo quando sento dire ad uno dei bimbi la prima parolina: un giorno un bimbo mi si avvicinò e disse, per la prima volta, la parola “papà”. Gliel’avevo insegnata io e sentirla da lui è stata un’emozione grandissima. Mi piace molto il lavoro che faccio e questo anche grazie alle mie colleghe che mi sono state sempre vicine e mi hanno aiutata ad inserirmi e a rapportarmi con i più piccoli. Grazie per avermi dato la possibilità di fare questa esperienza”.
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